Era il 1742......
Era il 1742 e il pescatore sud africano Booka si recava come ogni mattina a pescare.
Ma quella mattina decise di spingersi più a largo per vedere se c’erano zone più pescose.
Però
la sua imbarcazione fu spinta da una corrente che procedeva da
nord-est e quindi venne trasportato in una terra inesplorata.
Questa
terra era ricoperta dal ghiaccio e dalla neve. Booka allora tirò
fuori dalla sua bisacca una cartina regalatagli da un suo vecchio
amico, che raffigurava due isole con al centro una scritta con scritto
“polo sud”. Si ricordò allora di una storia a cui lui non aveva
mai attribuito una grande importanza, in cui si raccontava di un
certo Charles Bouvet che aveva scoperto una terra simile.
Booka vide dei relitti, prese della legna e accese un focherello e pensò al modo per andarsene.
Notò
che soffiava del vento verso nord-ovest, prese una tela da un
relitto e iniziò a farsi trasportare dal vento e dalla corrente
che girava in senso opposto.
Booka
allora sfruttando la rottura della corrente riuscì a tornare in
patria, ma si chiedeva come avessero fatto quelle imbarcazioni ad
arrivare fin là e che fine avessero fatto i suoi occupanti, da dove
essi potessero essere partiti? Quale rotta essi avessero seguito?
Escluse quella proveniente dall’Argentina perché gli iceberg
avrebbero distrutto le loro imbarcazioni.
Booka
scrisse dei libri, con ciò che guadagnò riuscì a costruirsi una
imbarcazione robusta e attrezzata. Tale da contrastare le
correnti antartiche così da poter raggiungere spesso quella terra di
ghiaccio che molto lo affascinava e incuriosiva.
Riccardo - classe 3° L - sede A. Martini - 2008 |