La fine

Dato che l’Antartide ha perso le sue coperture glaciali è  facile prevedere un cambiamento totalmente radicale dell’ambiente: infatti le  temperature sono ipoteticamente salite a dismisura rispetto a quando in Antartide  vi erano i ghiacci.

Gli animali dapprima residenti in Antartide si sono  ovviamente estinti,infatti esseri viventi quali foche, pinguini si sono  adattati nel tempo per sopravvivere a temperature rigidissime, e in un clima  come questo gli animali che hanno sviluppato uno strato di grasso per  proteggersi  dal freddo sono destinati a  morire per surriscaldamento.


Nelle acque a causa del medesimo riscaldamento animali come  il narvalo o la balena monaca che vivono in acque gelide non riescono a  sopravvivere a causa del radicale cambiamento delle possibilità di nutrimento  dovuto al riscaldamento dell’acqua.

L’unico cambiamento che potrebbero avere  gli animali che vivono nei cieli potrebbe essere riferito al cambio di prede, ma  in questo caso il cambiamento non dovrebbe portare l’estinzione di alcuna  specie. Secondo me andrebbero a sostituirli nella terra ferma animali come  i lama, i bisonti, i puma , gli scoiattoli, le  alci, la lince,varie specie di roditori medio-grandi (il lemming, il cincillà  ecc..) alcuni pochi marsupiali (il wallaby e l’opossum) gli animali tipici  della steppa e alcuni della taiga. Infine alcuni carnivori delle latifoglie e  aghifoglie (l’orso,il lupo) e diversi grandi   erbivori (lo yak,l’alce,lo gnu ecc…).


Nei mari gli esseri marini precedenti verrebbero seguiti  dalla fauna (e dal tipo di fondale)   tipica dell’oceano Atlantico, come il pesce  azzurro(aguglie,sardine,acciughe), il tonno, la corifena , il marlin,  il pesce spada e il cagnaccio. Poi  alcune specie tipiche del mar Mediterraneo: ad  esempio lo squalo bianco, il tordo, lo scorfano, l’occhiata, l’orata, la  spigola , il branzino, la tracina, il pesce san pietro ed il gattuccio.
Potrebbero apparire echinodermi mediterranei come la  stella  corazzata  ed il riccio mediterraneo. Rare le tartarughe  marine.


Nei cieli vanno ad aggiungersi(e non a sostituire)il  gheppio,lo sparviero e la poiana,rapaci tipici delle zone di  pianura-collina,che hanno un alimentazione diversa da quella degli uccelli  “superstiti”dell’estinzione di massa.Gli  animali potrebbero essere arrivati in vari modi:i pesci a nuoto,gli uccelli in  volo,e gli animali della terra ferma attraverso pezzi di foresta.


Ovviamente non tutti gli animali sono arrivati insieme,ma  quelli che provengono da zone più vicine (come il lama dalle Ande) sono  arrivati prima, e  sono dunque diffusi in  maggior modo. Nascono  le piante nella  terra ferma,mentre in acqua si ampliano le specie oltre a quelle già presenti.


Nella terra ferma si diffondono le latifoglie in gran  numero,in numero minore (soprattutto nei rilievi)le aghifoglie. Lungo la costa  gli arbusti dominano. Le piante sono arrivate probabilmente tramite delle noci  galleggianti o trasportate dal vento. Le nuove piante potrebbero con la loro  emissione di ossigeno risolvere il problema del buco dell’ozono,se non saranno  disboscate.


Rispetto agli altri continenti a  mio parere in Antartide le piante si  svilupperanno in velocità incredibilmente superiore rispetto agli altri  continenti per due motivi:il primo è che è in Antartide da quando il terreno si  è ghiacciato la terra è rimasta sterile e secondo perché il ghiaccio del  permafrost ha “ibernato” e dunque conservato il terreno,lasciandolo intatto. Il  clima dell’Antartide, dal clima artico che dapprima dominava incontrastato, è  ora così cambiato: nelle montagne il clima d’alta montagna,in collina il clima  continentale,in pianura il clima di transizione misto al clima semicontinentale  arido,lungo la costa si alternano il clima oceanico sulle zone che si  affacciano sull’atlantico,il clima mediterraneo sulle zone che si affacciano  sull’oceano pacifico e sulle poche zone che sia affacciano sull’oceano indiano.

Oltre i 2000 m vi è la vegetazione di alta montagna,fra i 1350-2000 m.la  foresta di aghifoglie mista alla betulla,fra i 600-1350 m la foresta di latifoglie,fra  i 600-200 m la brughiera, i prati, i pascoli ed alcuni arbusti, da 0 a 200 m la  steppa e la prateria.Lungo la costa,dominano la macchia e la foresta  mediterranea. Dato che il permafrost non esiste più,la terra è molto meno  compatta e più mobile,dunque è plausibile che con il passare degli anni si  formino nuovi rilievi,o che l’Antartide si divida.


Una cosa che sicuramente in Antartide non mancherà sono i  fiumi e i laghi: il ghiaccio sciolto scorrerà in fiumi che si riverseranno  nell’oceano o in altri laghi, che evaporando daranno il via ad il ciclo  dell’acqua.


Gli animali ovviamente si adatteranno alle zone in cui si  sono adattati negli altri continenti. Insomma anche se un solo organismo  dell’Antartide fosse scomparso, si sarebbero estinti tutti:infatti in  Antartide, continente in cui domina l’endemismo, tutti gli animali sono legati  da un ciclo vitale, e un solo singolo errore nel ciclo e avviene una  catastrofe.


Questo che potrebbe accadere in Antartide è un avvertimento  per quello che potrebbe succedere al mondo intero se si arriverà all’estinzione  di una specie davvero significativa,qualunque essa sia. Si può dire che in  Antartide la (ipotetica) colonizzazione delle nuove specie sia avvenuta come  alle Galapagòs. Sarebbe interessantissimo vedere come gli animali  e le piante si adattano alle stagioni del  sole e della notte,che metodi utilizzeranno? Un periodo di letargo di 6 mesi? O  un adattamento per il corpo al buio? Sono ipotesi davvero affascinanti ed  inspiegabili……..


La  Corrente  Circumpolare Antartica (la principale corrente dell’emisfero Australe)  scomparirà, ed essendo essa una corrente che attraversa tutto il globo, tutti  gli effetti che essa  riversa sui  continenti spariscono,modificando per sempre (e irrimediabilmente) il clima  terrestre, portando all’estinzione moltissime specie e forse mettendo a  repentaglio anche l’esistenza dell’essere umano.

Le parti meridionali  dell’oceano Pacifico, Atlantico e Indiano poi cambieranno  radicalmente, modificando incredibilmente la temperatura e l’evaporazione. C’è  anche la possibilità che al posto di scomparire,gli animali dell’Antartide si  spostino in questa  zona,ma è un’ipotesi  molto improbabile……..La convergenza Antartica, un tratto di mare dove le acque  fredde dell’Antartide incontrano quelle calde dei tropici, scomparirà e per le  isole Shetland, Orcadi, Sandwich, Bouvet, Heard , Georgia del sud , Kerguelen, Falkland,  Crozet in prossimità della convergenza e Macquarie per la punta Nord della  convergenza,il clima,la fauna e la flora un tempo polari, scompariranno, alterando  per sempre l’ecosistema di queste piccole isole,che rimarranno deserte.


Questo è un esempio che nessun luogo viene risparmiato dai  cambiamenti naturali……..Infine, le correnti occidentali (venti che soffiano da  ovest tra le latitudini 35 e 60 di entrambi gli emisferi) non portano più le  precipitazioni nelle zone di alta pressione, lasciandone dunque altissime le  temperature, e favorendo così la desertificazione (soprattutto nell’emisfero  australe), un problema gravissimo ai giorni nostri.


A mio parere l’Antartide   non avrà una modifica del continente dovuta al solo scioglimento dei  ghiacci,ma può darsi (come già detto) che questo avvenga in un secondo momento,  dato lo scioglimento del permafrost e dunque una maggiore mobilità della terra.  E dato che l’Antartide in qualsiasi caso rimarrà nella zona dei poli per molto  tempo, rimarranno la stagione “della notte continua” e “del dì continuo”, a  prescindere dal clima.


In contemporanea al neo-sviluppo  naturale dell’Antartide (se non più rapidamente)  gli esseri umani,dopo un primo momento di stupore e di panico, non perderanno  tempo alla corsa alla colonizzazione dell’Antartide.

Verrà immediatamente  disdetto il trattato con cui  l’Antartide  è terra di tutti, e comincerà la competizione fra le multinazionali per  accaparrarsi più terre per cercare di conseguenza(e trovare)risorse e materie  per risolvere il problema dell’energia, e chissà , magari si troverà la fonte  dell’energia inesauribile.


Ma con queste idee, dapprima di salvaguardia l’uomo rischierà  di commettere con questa nuova terra lo stesso errore che ha già fatto negli  altri continenti: comincerà a disboscare per creare centri di ricerca delle  risorse di energia,per studiare possibili nuove specie animali o vegetali,e  forse anche per costruire case e centri turistici. Insomma, oltre al danno si  rischia la beffa: infatti se per qualche motivo i ghiacci dell’Antartide  dovessero sciogliersi, questo accadrebbe per colpa dell’effetto serra, causato  dall’uomo.

Se poi l’uomo non rimedia sfruttando l’Antartide per il bene  dell’ambiente ma per il proprio profitto personale, non solo fa lo stesso  errore che fa con gli altri continenti, ma lo fa doppio.

Spero con questo  scritto di dare un “avvertimento in caso di una catastrofe”: cerchiamo tutti  insieme di sfruttare possibili nuove terre,a nche se queste nascono dai nostri  errori, a favore solo dell’ambiente perché per quest’ultimo abbiamo fatto ben  poco di bene, ma troppo di male.

Gerardo -  classe  3° L - sede   A. Martini - 2008

 

Giacomo

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