Clorofilla e cromatografia

Abbiamo preso delle foglie di mimosa e le abbiamo pestate dentro un mortaio fino a farle diventare una poltiglia per fare uscire la clorofilla dalle sue cellule.


Poi abbiamo aggiunto un po' di alcool e abbiamo trasferito il tutto in un piccolo becker, chiuso con il parafilm.
Con la pipetta abbiamo messo una goccia di questa soluzione verde sulla carta da filtro appoggiata sul trepiede.

 


Aggiungendo delle gocce di alcool etilico il colore verde si è spostato lasciando al centro una macchia marrone e man mano che aggiungevamo alcool si vedevano due diversi cerchi colorati: quello più esterno verde e uno più interno giallognolo.

 

 


Questa operazione è servita a farci capire che le foglie non sono composte solo da clorofilla ma anche da un'altra sostanza chiamata xantofilla.

Che cosa è la clorofilla?


La clorofilla è un "catalizzatore", ossia è una sostanza che fa in modo che la luce, l'acqua e l'anidride carbonica si trasformino in zucchero all'interno delle foglie.

Perché i liquidi si spostano lungo la carta nella cromatografia?
I liquidi si spostano perché nella carta ci devono essere degli spazi vuoti.

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