La retina dell'occhio

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La retina è la parte sensibile dell'occhio, e si chiama così a causa della sua struttura che fa pensare a una rete. Sulla retina si formano le immagini. Il primo ad accorgersi di questo fenomeno fu un certo padre Scheiner che, nel 1618, prese un occhio di bue, lo sbucciò delicatamente nella parte posteriore, fino a scoprire la pellicola semitrasparente della retina e si accorse che vi si formavano piccolissime immagini rovesciate, appunto. Nel 1625, ci riprovò con un occhio umano. La perfezione e la delicatezza dei meccanismi che regolano il funzionamento della retina è davvero sorprendente. Le cellule che la compongono, sono altamente specializzate. Infatti, hanno la capacità di trasformare gli impulsi luminosi in impulsi elettrici che - tramite il nervo ottico - vengono spediti al cervello, per essere decodificati, cioè interpretati. Per farvi un'idea di quanto siano piccoli questi recettori, pensate che, in una retina, ce ne sta un numero pari a due volte gli abitanti dell'Italia. E, come avviene per gli abitanti dei paesi affollati, anche i recettori non sono distribuiti in maniera uniforme, ma fortemente concentrati in alcune zone e meno a contatto di gomito in altre.

(T. Casula, Tra vedere e non vedere, 1981, Einuaidi, pag. 22).

 

Interpretazione del testo - parole chiave

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I recettori sono divisi in due categorie che hanno funzioni diverse: i coni e i bastoncelli, chiamati cosi per la loro forma. I coni, per funzionare, hanno bisogno di molta luce, mentre ai bastoncelli ne basta poca. È con i coni che noi percepiamo i colori ed è con i bastoncelli che percepiamo il chiaroscuro. Questo spiega perche, quando c'è pochissima luce, tutte le vacche sono grigie: per vederle, infatti, mettiamo al lavoro i bastoncelli che i colori non sanno neppure cosa siano.

(T. Casula, Tra vedere e non vedere, 1981, Einuaidi, pag. 24).

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I recettori retinici (a) non sono rivolti verso la luce ma, per cosi dire, le danno le spalle (a eccezione dei recettori della fovea che, invece, la guardano in faccia). Prima di arrivare ai recettori la luce attraversa alcuni strati di cellule che hanno diverse funzioni e che sono connesse ai recettori in vario modo. I recettori retinici si dividono in coni e bastoncelli (b). Si chiamano cosi per la loro forma. Dentro una retina umana, entrano 6 milioni di coni e 115 milioni di bastoncelli, milione più milione meno.

(T. Casula, Tra vedere e non vedere, 1981, Einaudi, pag.25)

 

 

 

 

 

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