……Questo perchè? Perché le superfici respingono le radiazioni luminose,
operando una selezione. Le superfici bianche ci appaiono tali, perché
respingono tutte le radiazioni e noi sappiamo che la somma di tutte
le radiazioni contenute nella luce solare danno il bianco. Ovviamente,
illuminando quella superficie con radiazioni di altro tipo, le darà
tutte, colorandosi delle radiazioni relative (illuminate con una
luce rossa monocromatica apparirà, naturalmente, rossa). Le superfici
illuminate con le radiazioni solari, quando ci appaiono colorate,
è perché assorbono tutte le radiazioni comprese nella luce, meno
quelle che ci danno la sensazione del colore, che, invece, vengono
riflesse. E' come se le superfici possedessero delle griglie con
i fori di una determinata larghezza e i colori fossero dei granellini
di diverso calibro: alcuni passerebbero attraverso le maglie della
griglia, mentre altri verrebbero fatti rimbalzare indietro. Servendoci
dell'immagine delle griglie (per la verità, molto grezza), cerchiamo
di capire com'è che una foglia illuminata dalla luce rossa appare
quasi nera. Prima di tutto, però, cerchiamo di capire com'è che,
quando è illuminata dalla luce solare, appare verde. Appare verde,
perché è come se possedesse due griglie: da una fa passare certi
granelli, cioè le radiazioni blu, dall'altra fa passare altri granelli,
cioè le radiazioni rosse; in definitiva, le radiazioni blu e quelle
rosse vengono assorbite. Restano alcuni granelli che non riescono
a passare attraverso le griglie e vengono fatti rimbalzare, affinchè,
penetrando nei nostri occhi, ci procurino la sensazione del colore:
quelle sono le radiazioni verdi. Illuminando una foglia con radiazioni
rosse, queste vengono assorbite tutte, perché passano tranquillamente
attraverso una delle griglie. poiché la luce rossa è come se fosse
composta di granellini dello stesso calibro, è facile capire che,
sulla griglia, non ne rimbalza neppure uno. (….)
(T. Casula, Tra vedere e non vedere, 1981, Einaudi, pagg.93,94)
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