ossia... la fitofenologia quaderno attivo per leducazione scientifica di Gianni Anselmi |
Introduzione | Cos'è la fitofenologia | Incominciamo a far sul serio | Osserviamo bene la pianta |
Non solo fiori | Allora... fiori, foglie, frutti... | Sempre più difficile | Conclusioni |
Ora attenzione ! Il mio è un incarico
ufficiale e voi non dovete perdere il filo del ragionamento altrimenti
diranno che anche un merlo vi può prendere per i fondelli.
La fitofenologia cosè?
Tanto per cominciare vi dirò che Fitofenologia non è una parolaccia
da
usare contro qualche compagna petulante, ma è un termine scientifico.
Esso
significa: come guardare il mondo vegetale. Si compone infatti di due
parole: fito che significa vegetale e fenologia ossia la scienza del guardare.
(ricordate: fenomeno = ciò che appare). Mi direte che voi da sempre
guardate le piante, i fiori, le foglie e che quindi non vi è nulla che
sia neccessario spiegare in tutto questo.
Eh no ignorantoni! Ho detto: guardare in modo
scientifico, con un metodo analitico,
così che dal guardare voi possiate imparare qualcosa, arricchire la
nostra mente... e non rimanere ignorantacci come siete ora,... soprattuto di
cose della natura. Capito?
E ricordatevi sempre che quando si parla di natura, si parla anche di voi;
perciò più onoscerete il mondo che vi circonda, meglio conoscerete
anche voi stessi.
Ora cercherò di farvi meglio intendere il concetto di"guardare
la natura". Per cominciare vi ricorderò che i primi esperti in
questa scienza furono proprio gli uomini cosiddetti primitivi. (Gli scienziati
umani infatti, anche se solo loro, chiamano lanimale uomo Homo
Sapiens, che poi significherebbe uomo sapiente. Che lo sia
in realtà però è una loro
convinzione non sempre condivisa dal resto del mondo animale o vegetale.
Tuttaltro! Parola di merlo!).
Questi vostri progenitori andando a caccia osservavano le piante e dal
modo in cui esse si sviluppavano o dai luoghi ove crescevano ricavavano
informazioni riguardanti le direzioni di marcia delle mandrie, i tempi delle
loro migrazioni, oppure potevano individuare
i nascondigli della selvaggina, il ritorno degli uccelli e tante altre notizie
utili, tanto che quanto più bravi erano nel riconoscere i segni della
natura, tanto più erano abili e fortunati nella caccia.
Non parliamo poi dei primi agricoltori i quali dovettero imparare a capire
il ciclo vitale di una singola pianta per poterla far riprodurre a seconda
delle loro necessità, nelle giuste stagioni e nei luoghi più adatti
(non si può coltivare il grano se non lo si conosce!).
Essi erano certamente dei veri osservatori. I loro discendenti, gli agricoltori
moderni, sanno bene quante nozioni sono state trasmesse dagli antenati in questo
settore e altrettanto bene conoscono quanto sia indispensabile guardare con
attenzione i segni che provengono dalla natura se si vogliono ottenere raccolti
sempre più abbondanti e sani.
....incominciamo a far sul serio.
Basta con le chiacchiere. Ritorniamo al nostro argomento e vediamo di
capirci qualcosa di concreto.
Vedrete, sarà
una cosa semplice. Con un maestro
come il sottoscritto e con dei geni come voi...la fitofenologia diventerà in
breve un gioco.
Per usare meno parole, ma più fatti, vogliamo cominciare con un
esempio?
Sono certo che nel cortile della vostra scuola cè il mio albero
preferito
(se non ci fosse piantatelo subito... pensate a me!). Cominceremo la spiegazione
osservando proprio lui : il "Prunus avium" cioè il pruno degli
uccelli...( ahi!...ahi!...ecco che ricomincio anch'io con i paroloni!) Chiedo
scusa e spiego subito: stiamo parlando dell' albero delle ciliege...frutto
che a voi piace tanto. Io invece... ne sono ghiottissimo, quindi se d'estate
mi vedete
fra i rami di uno di questi alberi ben fornito di questi adorati frutti, ricordatevi
che mi dovete l'onorario per la lezione che vi sto dando. Quindi non disturbatemi,
ma lasciatemi mangiare in santa pace!
Quando fiorisce il ciliegio?
In primavera direte subito voi. Giusto !.. Però, come tutti
sanno, la
primavera non arriva in tutti i luoghi nello stesso tempo; dovremmo quindi
specificare in quale posto si trovi il ciliegio che stiamo osservando.
Fermi tutti...!
... ecco qui i primi due dati che dovremo specificare e registrare : il luogo
e la data.
Attendete un momento per favore. Per fare questo mi farò aiutare dal
mio amico il Vermo (detto Fugo perché, quando mi vede, scappa sempre,
chissà perché!); egli segnerà su una lavagna quello che
via, via dovremo annotare.
Voi da parte vostra cercate di aiutare lui ripetendo ciò che fa, cosicché se
dovesse sbagliare sarete sempre pronti a correggerlo...
Pronti allora? Partiamo...
...il luogo lo abbiamo segnato e lo chiameremo stazione di rilevamento
la quale, nel caso si osservi un solo esemplare, può essere definita:
stazione
elementare, ... più elementare di così!
Definiremo invece stazione semplice il luogo dove osserviamo più
piante della stessa specie; infine definiremo stazione complessa il luogo dove
osserveremo tutte le piante presenti. (Questultima operazione la lasciamo
fare
ai nostri amici più adulti e secchioni, noi ci accontentiamo di un singolo
albero...siamo anche troppo bravi!
Dunque:
(osservo un ciliegio) |
|
= stazione nella nostra scuola per esempio |
(osservo molti ciliegi) |
(osservo un cilegio e gli altri alberi del cortile della scuola) |
Per essere sicuri di non sbagliare chiamiamo ora in aiuto una vera esperta
in fatto di fiori . Siora Ape, grande lavoratrice
e capace di visitare i fiori del proprio giardino decine di volte al giorno;
durante l'inverno se ne sta buona buona al calduccio dell'arnia per rassettarla
e prepararsi per le stagioni di lavoro. Perché mi chiedete? Ma,
ragazzi miei, sveglia! Durante l'inverno gli alberi non sono fioriti!
Guardate il nostro ciliegio: nella stagione fredda i suoi rami sono del tutto
spogli. Ecco, ecco... Attenti! Il nostro Vermo Fugo comincia a segnare qualche
cosa sulla sua lavagna... Guardate bene: ha segnato tre begli zeri tondi, tondi...
Cosa vorrà dire...? Ma anche ora è semplice!
Vuole significare che non c'è nulla da osservare, tutto
zero.
Con l'inizio della bella stagione le piante si risvegliano, la nostra Siora
Ape comincia a guardarsi intorno per iniziare il lavoro nel nuovo anno. Sui
rami del nostro albero sono comparsi i primi boccioli... e Vermo Fugo segna
sulla sua lavagna...
Con quel + vuol significare che il fenomeno fioritura è iniziato.
Ehi, non dimenticate di scrivere la data perché è molto importante!
Ah! Quasi dimenticavo io di diverlo: Questo evento è chiamato, dai soliti
sapientoni, "fase iniziale o fase dei "pionieri",
ossia il momento in cui i primi individui ( in questo caso vegetali) si fanno
avanti, proprio come i pionieri nei luoghi inesplorati.
Alcuni boccioli si aprono... ecco i primi fiori . Subito il diligente Vermo
segna:
...volendo significare che nella pianta vi
sono ora boccioli e fiori. Voi imitatelo sempre segnando la data
dellosservazione, mi raccomando...
Assieme alla Siora Ape continuiamo tutti giorni a guardare il ciliegio, noi
per studiare, lei per lavorare (deve preparare il miele per i suoi figlioli
e un poco anche per voi... golosoni). Ad un certo punto vediamo che qualche
fiore comincia ad appassire.. .Arriva Vermo e segna:
Ora dunque vi sono boccioli, fiori aperti e
fiori appassiti, tutti sulla stessa pianta.
Questa fase è detta "fenoclimax", parola che indica il momento
ottimale di un fenomeno botanico, nel nostro caso la fioritura.
L'estate si avvicina e i boccioli scompaiono... Subito Vermo:
...Più avanti solo fiori appassiti...
Questa è la fase detta "dei relitti" o "terminale quando la nostra bella fioritura va estinguendosi.
il ciliegio sta dormendo il sonno invernale | 0 0 0 |
il ciliegio mettele prime gemme | + 0 0 |
nel ciliegio ci sono i primi fiori | + + 0 |
ora vi sono gemme, fiori sbocciati e fiori appassiti | + + + |
ora ci sono solo fiori, bocciuoli e fiori appassiti | 0 + + |
nel nostro ciliegio ci sono solo fiori appassiti | 0 0 + |
nellalbero non ci sono più fiori | 0 0 0 |
Infine non vi sono più nè gemme, nè fiori aperti, nè avvizziti:
Qui, alla data che segneremo, vedremo concludersi
tutto il ciclo della fioritura del nostro ciliegio.
Vogliamo ora riassumere quello che il nostro amico Vermo ha via via segnando
con semplici segni in una semplice tabellina?
Visto comè semplice?
Attenzione però che con questa piccola ricerca abbiamo imparato moltissime
cose. Vediamone qualcuna assieme:
-sappiamo quando quest'anno è iniziata la fioritura nel giardino della
nostra scuola;
-sappiamo quando essa ha avuto il massimo dell'estensione,
- conosciamo lesatto momento della sua fase conclusiva;
- per ultimo, siamo sicuri di conoscere anche la data nella quale il fenomeno
si è effettivamente concluso.
Sempre con laiuto di una tabella tutto questo lavoro può essere
messo assieme.
Questa tabella non è altro che la visione grafica dellandamento
delle
nostre osservazioni sui fiori del ciliegio studiato.
data | |||
0 | 0 | 0 | 22.01 |
+ | 0 | 0 | 12.02 |
+ | + | 0 | 15.03 |
+ | + | + | 30.04 |
0 | + | + | 15.05 |
0 | 0 | + | 08.06 |
0 | 0 | 0 | 01.07 |
Ora però vedo che il mio amico Bruco
(detto Buco perché fora sempre le foglie), si agita e gesticola per farmi notare
una cosa assai importante: non ci si deve fermare a guardare
soltanto i fiori di una pianta, magari perché sono belli,
ma, mi fa giustamente osservare, le foglie hanno pari importanza.
Lui lo sa bene perché vive proprio di foglie!
Bene! Accontentiamolo preparando una nuova tabella per losservazione
delle foglie del nostro albero così da poter seguire contemporaneamente
landamento sia dei fiori che delle foglie. La nostra ricerca sarà molto
più completa.
Tutti contenti ora?
No?
Cosa cè ancora...?
Scusate ragazzi, ma il mio carissimo vicino di casa Passero Selega mi fa giustamente
notare che, se vogliamo che le nostre registrazioni siano veramente complete,
dobbiamo aggiungere anche le osservazioni sui frutti della pianta dei quali
tutti noi, io poi in maniera particolare, siamo veramente
ghiotti.
quindi tre tabelle per osservare, segnare,
datare...
Per darvi ancora un aiuto, ho chiesto a Vermo
Fugo di farvi un esempio preparandovi la tabella riassuntiva
di tutte questa ricerche(v. a pag. 19).
Come vedete, il nostro amico vi offre lesempio usando uno schema annuale
in modo da poter seguire tutto lo sviluppo di ciò che si vede nellarco
delle stagioni.
Ecco allora che voi potete segnare:
- nella prima colonna come la pianta innanzi tutto metta e gemme per le foglie(riga
2), ...poi le foglie stesse...; (riga 3)
-nella seconda colonna dello schema come contemporaneamente inizi la produzione
delle gemme per i fiori....
Osservando le due prime colonne (righa 3) si vede che ora che nelalbero
vi sono foglie e fiori insieme...
-Proseguendo, vedremo che i fiori tendono ad appassire lasciando posto allinizio
della formazione dei frutti...; (riga 4)
-continuando, si vedono foglie, fiori, fiori appassiti e qualche frutto acerbo...;
(riga 5)
- ora di fiori ve ne sono solo di appasiti, mentre i frutti tendono a maturare...;
(riga 6)
-i frutti sono maturi...;
- alla fine (riga 7) i frutti avvizziscono (noi non lo permetteremo perché li
mangeremo prima!, ma ora stiamo facendo gli scienziati e, con una piccola bugia...
scientifica, diremo di averli lasciati al loro posto)...;
-rimangono le sole foglie e anchesse tendono via via ad avvizzire e cadere...;
(righe 9, 10, 11)
Alla fine, con larrivo dellinverno,(riga 12) sul nostro splendido
albero, che tante ciliegie ci ha regalato, ora non rimangono ne foglie, ne
fiori, ne frutti; così se ne va a dormire sognando larrivo della
buona stagione.
Pianta osservata: PRUNUS AVIUM inizio dellosservazione:
22.01
luogo dellosservazione: TREVISO fine dellosservazione: 01.12
ORTO CONSERVATIVO
Oh! Scusate, mè scappato..., so bene che un merlo ben educato
deve dire accipicchia!!...ma è a me che tocca digiunare dinverno.
Nessuno pensa mai a noi poveri merli!!!
Ehi! avete capito voi piccoli delinquenti che a Natale vi rimpinzate di panettone
e altro? Ricordatevi di lasciare sul davanzale qualche briciolina (magari anche
una fetta intera, (bando agli spilorci!) per noi poveri uccelli che non abbiamo
nulla da mangiare con la stagione fredda .
Bene, speriamo che ve lo ricordiate e ritorniamo alla scienza.
Ora voglio allargare le vostre conoscenze facendovi
presente quello che avevamo detto allinizio e cioè che
si può guardare in modo scientifico, o meglio ancora fitofenologico,
un albero; ma nello stesso modo si possono osservare
anche una spiga di grano o il vaso di gerani che la vostra insegnante
tiene sul davanzale.
Ancora: si possono osservare sia una singola entità, cioè una
sola pianta, che più entità, ossia più piante, le quali
possono essere della stessa specie o di specie diverse..; ad esempio si può osservare
una spiga o un campo di grano intero, una ciuffo d erba o un prato...
Quello che vi sento ora mormorare fra riga e riga è questa domanda: A
cosa potrà mai servire tutto questo? Soltanto a far capire landamento
dellaspetto di un vegetale in relazione al tempo?
Non è così. La fitofenologia, (ora siamo diventati quasi istruiti
e perciò la possiamo chiamare con il suo nome) è una scienza
molto utile, tanto che più si va avanti con il tempo, più se
ne vedono le possibilità di utilizzazione.
Vi porto un esempio di utilizzo che, ne sono certo vi stupirà. Dovete
sapere che per le fotografie della Terra scattate dai satelliti artificiali
si usa il linguaggio dei colori. Il colore che indica la presenza di energia
o di calore è il colore rosso. Si verificò un caso di vero e proprio allarme: dalle
fotografie risultava che una certa zona era interessata da improvvisi mutamenti
della
quantità di calore superficiale... Invece sapete di che cosa si trattava
in realtà ? Di una improvvisa fioritura di papaveri fra le colture di
grano! Come voi ben sapete questi fiori godono di uno stupendo colore rosso...;
quindi la fotografia non registrava un aumento di energia calorica, bensì...
un aumento di papaveri!
Perciò conoscere quando fiorisce il papavero è utile per non
prendere simili papere!
Operiamo ora da scienziati e, come i grandi, analizziamo ben bene i campi nei
quali losservazione dei ritmi vegetali già conosce ampia applicazione.
Il primo è certamente il campo scientifico della ricerca . Qui qualche
parolona dobbiamo proprio spenderla ma, la spiegheremo subito per bene. La
ricerca infatti riguarda specifici problemi scientifici; quindi si hanno diversi
tipi di ricerca.
Eccone alcuni fra i principali:
-ricerca tassonomica: si occupa di definire o differenziare le caratteristiche
delle varie specie o quelle tra individui della stessa specie, cioè,
ad esempio, vedere la differenza tra un melo e un pero oppure tra un melo ed
un altro melo;
-ricerca fitosociologia: significa studiare il comportamento di associazioni
vegetali varie, ad esempio un bosco, una radura etc..,per poter vedere quali
siano le piante che hanno comportamenti affini e capire così come i
vari elementi si comportino;
-ricerca eco-fisiologica: serve per capire i rapporti tra le varie specie e
lambiente in cui sono inserite (è intuitivo comprendere che una
pianta si sviluppa in modo differente in un ambiente puro piuttosto che in
un ambiente inquinato; se noi conosciamo le differenze di comportamento, basterà osservare
la pianta per sapere se quel dato ambiente sia o meno inquinato).
Il secondo campo di utilizzazione è quello tecnico applicativo che a
sua volta specificheremo in:
-settore forestale ed agrario: qui ragazzi chi più ne ha più ne
metta! Le applicazioni sono veramente tantissime. Si tratta, ad esempio di
osservare quali siano le piante infestanti, oppure quali siano le specie autoctone
(autoctone sono quelle specie che da centinaia o migliaia di anni vivono in
un dato territorio); ancora si applica allo studio di ambienti isolati, ad
esempio le
serre, come pure si può utilizzare nello studio dei rapporti tra fioritura
e insetti impollinatori (in questo caso la grande specialista è la nostra
Siora Ape) e si potrebbe continuare per un pezzo..;
-settore medico sanitario: anche in questo campo si hanno applicazioni dimportanza
assoluta. Pensate solo a quella noiosissima malattia che è lallergia
ai pollini e capirete con facilità quanto importante sia conoscere con
precisione il momento nel quale questi ultimi sono presenti in un dato ambiente.
Potrei continuare ancora a lungo ma temo di annoiarvi, vedo già qualcuno
di voi che incomincia a sbadigliare in modo pauroso.
Prima di salutarvi però vi voglio lasciare
un regalino. Ho pregato Vermo Fugo di prepararvi una tabella
di quelle che usa lui e lasciarla in bianco (la potete copiare
o fotocopiare quanto e come volete). Con essa potrete ripetere
tutto quello che oggi abbiamo fatto insieme, osservando un elemento
vegetale di vostro gradimento.
In più ho pregato Cicogna Comare, anche lei grande esperta in questo
campo, di farvi un servizio speciale. Se riuscirete ad accordarvi con qualche
classe di località lontana (ad esempio una scuola di collina, o una
vicina al mare...meglio ancora una scuola di un altro Stato), potrete condurre
unesperienza fitofenologica contemporanea su uno stesso elemento vegetale
vivente in due ambienti diversi.
Pensate a quanti confronti potrete rilevare!
Avrete tante e tali sorprese che manco ve le aspettate.
Cicogna Comare non solo porterà i vostri elaborati ma, controllerà pure
che non imbrogliate o siate imbrogliati.
Altra importante iniziativa potrà essere quella di ripetere lesperimento
fatto questanno nell'anno prossimo così da poter confrontare il
comportamento del vostro albero in due diverse annate.
Buon lavoro quindi! Attendetemi! Lanno prossimo ritornerò a vedere
se le mie lezioni sono servite.
Dal Sindaco ritornerò oggi stesso per ritirare il mio premio: mi ha
promesso di farmi... MAESTRO MERLO... HONORIS CAUSA!
Lorenzoni G.G., Marchioro S., Indagine Fenologica nel mantenimento e miglioramento
dei pascoli, Informatore Botanico Italiano, Vol. 12, n. 3, Settembre, Dicembre
1980.
Lorenzoni G.G., Cento anni di Fenologia in Italia, Cento anni di ricerche botaniche
in Italia 1888-1988, Società Botanica Italiana, 1988, Firenze.
Lorenzoni G.G., Necessità di conoscenze Fitogeografiche, Fitosociologiche
e Fenologiche negli approcci dell' aerobiologia, 3° Congresso Italiano
di Aerobiologia, 1988, Pavia.
Lorenzoni G.G., Chiesura Lorenzoni F., Anselmi G., La Fitofenogia, Comune di
Treviso, 1996, Treviso.
Marcello A., Lezioni di Geobotanica e Fenologia, Università degli Studi
di Firenze, Anno Accademico 1956-1957, Nuova Editoriale 1957, Venezia.