fito


Come guardare le piante,
ossia...
la fitofenologia
quaderno attivo per l’educazione scientifica
di Gianni Anselmi




 Introduzione  Cos'è la fitofenologia  Incominciamo a far sul serio Osserviamo bene la pianta
  Non solo fiori   Allora... fiori, foglie, frutti...  Sempre più difficile  Conclusioni



Buongiorno ragazzi, sono Merlo Fito
noto esperto botanico con specializzazione in bacche et simili. L'altro giorno mentre sorvolavo svolazzando i tetti della Città, fui
attratto da un fischio di chiamata del mio amico Sindaco. Da buon cittadino mi
affrettai a volare sul davanzale del Municipio.
Dopo i saluti di rito il Sindaco mi spiegò che in quei giorni aveva ricevuto la visita di uno di quei sapientoni che scrivono in modo complicato, tutto paroloni e arzigogoli impossibili da decifrare. Mi disse che questo tizio gli aveva portato un opuscoletto scientifico. una... “cosuccia” per i ragazzi della Città. Il Sindaco aveva subito capito tutto, cioè che si trattava di una materia
molto interessante ed istruttiva e che sarebbe stato utile divulgarla, ma... quell'opuscoletto era scritto in maniera davvero troppo complicata, specie se destinato a dei ragazzi.
Già il titolo era tutto un programma: "La fitofenologia".
Il Sindaco mi chiese dunque se, trattandosi di botanica, io potessi in qualche modo dargli una mano.
"No problem !, nessun problema, Sior Sindaco", rispondo io;" ghe penso mi, ci penso io! Puoi fidarti di Merlo Fito, su questo argomento so tutto e lo spiegherò in forma semplice ai tuoi ragazzi,... vai tranquillo!" Così eccomi qui da voi.!!!

Ora attenzione ! Il mio è un incarico ufficiale e voi non dovete perdere il filo del ragionamento altrimenti diranno che anche un merlo vi può prendere per i fondelli.

La fitofenologia cos’è?

Tanto per cominciare vi dirò che Fitofenologia non è una parolaccia da
usare contro qualche compagna petulante, ma è un termine scientifico. Esso
significa: come guardare il mondo vegetale. Si compone infatti di due
parole: fito che significa vegetale e fenologia ossia la scienza del guardare.
(ricordate: fenomeno = ciò che appare). Mi direte che voi da sempre guardate le piante, i fiori, le foglie e che quindi non vi è nulla che sia neccessario spiegare in tutto questo.

Eh no ignorantoni! Ho detto: guardare in modo scientifico, con un metodo analitico,
così che dal guardare voi possiate imparare qualcosa, arricchire la nostra mente... e non rimanere ignorantacci come siete ora,... soprattuto di cose della natura. Capito?
E ricordatevi sempre che quando si parla di natura, si parla anche di voi; perciò più onoscerete il mondo che vi circonda, meglio conoscerete anche voi stessi.
Ora cercherò di farvi meglio intendere il concetto di"guardare la natura". Per cominciare vi ricorderò che i primi esperti in questa scienza furono proprio gli uomini cosiddetti primitivi. (Gli scienziati umani infatti, anche se solo loro, chiamano l’animale uomo ”Homo Sapiens”, che poi significherebbe ”uomo sapiente”. Che lo sia in realtà però è una loro
convinzione non sempre condivisa dal resto del mondo animale o vegetale.
Tuttaltro! Parola di merlo!).
Questi vostri progenitori andando a caccia osservavano le piante e dal
modo in cui esse si sviluppavano o dai luoghi ove crescevano ricavavano
informazioni riguardanti le direzioni di marcia delle mandrie, i tempi delle loro migrazioni, oppure potevano individuare i nascondigli della selvaggina, il ritorno degli uccelli e tante altre notizie utili, tanto che quanto più bravi erano nel riconoscere i segni della natura, tanto più erano abili e fortunati nella caccia.
Non parliamo poi dei primi agricoltori i quali dovettero imparare a capire il ciclo vitale di una singola pianta per poterla far riprodurre a seconda delle loro necessità, nelle giuste stagioni e nei luoghi più adatti (non si può coltivare il grano se non lo si conosce!).
Essi erano certamente dei veri osservatori. I loro discendenti, gli agricoltori moderni, sanno bene quante nozioni sono state trasmesse dagli antenati in questo settore e altrettanto bene conoscono quanto sia indispensabile guardare con attenzione i segni che provengono dalla natura se si vogliono ottenere raccolti sempre più abbondanti e sani.

....incominciamo a far sul serio.

Basta con le chiacchiere. Ritorniamo al nostro argomento e vediamo di
capirci qualcosa di concreto.
Vedrete, sarà… una cosa semplice. Con un maestro come il sottoscritto e con dei geni come voi...la fitofenologia diventerà in breve un gioco.
Per usare meno parole, ma più fatti, vogliamo cominciare con un
esempio?
Sono certo che nel cortile della vostra scuola c’è il mio albero preferito
(se non ci fosse piantatelo subito... pensate a me!). Cominceremo la spiegazione osservando proprio lui : il "Prunus avium" cioè il pruno degli uccelli...( ahi!...ahi!...ecco che ricomincio anch'io con i paroloni!) Chiedo scusa e spiego subito: stiamo parlando dell' albero delle ciliege...frutto che a voi piace tanto. Io invece... ne sono ghiottissimo, quindi se d'estate mi vedete
fra i rami di uno di questi alberi ben fornito di questi adorati frutti, ricordatevi che mi dovete l'onorario per la lezione che vi sto dando. Quindi non disturbatemi, ma lasciatemi mangiare in santa pace!
Quando fiorisce il ciliegio?
“In primavera” direte subito voi. Giusto !.. Però, come tutti sanno, la
primavera non arriva in tutti i luoghi nello stesso tempo; dovremmo quindi
specificare in quale posto si trovi il ciliegio che stiamo osservando.
Fermi tutti...!
... ecco qui i primi due dati che dovremo specificare e registrare : il luogo
e la data.
Attendete un momento per favore. Per fare questo mi farò aiutare dal mio amico il Vermo (detto Fugo perché, quando mi vede, scappa sempre, chissà perché!); egli segnerà su una lavagna quello che via, via dovremo annotare.
Voi da parte vostra cercate di aiutare lui ripetendo ciò che fa, cosicché se
dovesse sbagliare sarete sempre pronti a correggerlo...
Pronti allora? Partiamo...
...il luogo lo abbiamo segnato e lo chiameremo stazione di rilevamento
la quale, nel caso si osservi un solo esemplare, può essere definita: stazione
elementare, ... più elementare di così!
Definiremo invece stazione semplice il luogo dove osserviamo più
piante della stessa specie; infine definiremo stazione complessa il luogo dove
osserveremo tutte le piante presenti. (Quest’ultima operazione la lasciamo fare
ai nostri amici più adulti e secchioni, noi ci accontentiamo di un singolo
albero...siamo anche troppo bravi!
Dunque:

 

 - stazione elementare


(osservo un ciliegio)

 luogo dove si osserva

= stazione

nella nostra scuola
per esempio

 - stazione semplice



(osservo molti ciliegi)
 

 - stazione complessa


(osservo un cilegio e gli altri alberi del cortile della scuola)

...osserviamo bene la pianta


Per essere sicuri di non sbagliare chiamiamo ora in aiuto una vera esperta in fatto di fiori . Siora Ape, grande lavoratrice e capace di visitare i fiori del proprio giardino decine di volte al giorno; durante l'inverno se ne sta buona buona al calduccio dell'arnia per rassettarla e prepararsi per le stagioni di lavoro. Perché mi chiedete? Ma, ragazzi miei, sveglia! Durante l'inverno gli alberi non sono fioriti!
Guardate il nostro ciliegio: nella stagione fredda i suoi rami sono del tutto spogli. Ecco, ecco... Attenti! Il nostro Vermo Fugo comincia a segnare qualche cosa sulla sua lavagna... Guardate bene: ha segnato tre begli zeri tondi, tondi...


0 0 0

Cosa vorrà dire...? Ma anche ora è semplice! Vuole significare che non c'è nulla da osservare, tutto zero.
Con l'inizio della bella stagione le piante si risvegliano, la nostra Siora Ape comincia a guardarsi intorno per iniziare il lavoro nel nuovo anno. Sui rami del nostro albero sono comparsi i primi boccioli... e Vermo Fugo segna sulla sua lavagna...


+ 0 0


Con quel + vuol significare che il fenomeno fioritura è iniziato.
Ehi, non dimenticate di scrivere la data perché è molto importante!
Ah! Quasi dimenticavo io di diverlo: Questo evento è chiamato, dai soliti sapientoni, "fase iniziale “ o ” fase dei "pionieri", ossia il momento in cui i primi individui ( in questo caso vegetali) si fanno avanti, proprio come i pionieri nei luoghi inesplorati.
Alcuni boccioli si aprono... ecco i primi fiori . Subito il diligente Vermo segna:


+ + 0

...volendo significare che nella pianta vi sono ora boccioli e fiori. Voi imitatelo sempre segnando la data dell’osservazione, mi raccomando...
Assieme alla Siora Ape continuiamo tutti giorni a guardare il ciliegio, noi per studiare, lei per lavorare (deve preparare il miele per i suoi figlioli e un poco anche per voi... golosoni). Ad un certo punto vediamo che qualche fiore comincia ad appassire.. .Arriva Vermo e segna:


+ + +

Ora dunque vi sono boccioli, fiori aperti e fiori appassiti, tutti sulla stessa pianta.
Questa fase è detta "fenoclimax", parola che indica il momento ottimale di un fenomeno botanico, nel nostro caso la fioritura.
L'estate si avvicina e i boccioli scompaiono... Subito Vermo:


0 + +

...Più avanti solo fiori appassiti...


0 0 +

Questa è la fase detta "dei relitti" o "terminale “ quando la nostra bella fioritura va estinguendosi.

 il ciliegio sta dormendo il sonno invernale  0 0 0
 il ciliegio mettele prime gemme  + 0 0
 nel ciliegio ci sono i primi fiori  + + 0
 ora vi sono gemme, fiori sbocciati e fiori appassiti  + + +
 ora ci sono solo fiori, bocciuoli e fiori appassiti  0 + +
 nel nostro ciliegio ci sono solo fiori appassiti  0 0 +
 nell’albero non ci sono più fiori  0 0 0

Infine non vi sono più nè gemme, nè fiori aperti, nè avvizziti:


0 0 0

Qui, alla data che segneremo, vedremo concludersi tutto il ciclo della fioritura del nostro ciliegio.
Vogliamo ora riassumere quello che il nostro amico Vermo ha via via segnando con semplici segni in una semplice tabellina?
Visto com’è semplice?
Attenzione però che con questa piccola ricerca abbiamo imparato moltissime cose. Vediamone qualcuna assieme:
-sappiamo quando quest'anno è iniziata la fioritura nel giardino della nostra scuola;
-sappiamo quando essa ha avuto il massimo dell'estensione,
- conosciamo l’esatto momento della sua fase conclusiva;
- per ultimo, siamo sicuri di conoscere anche la data nella quale il fenomeno si è effettivamente concluso.
Sempre con l’aiuto di una tabella tutto questo lavoro può essere messo assieme.

Questa tabella non è altro che la visione grafica dell’andamento delle
nostre osservazioni sui fiori del ciliegio studiato.

       data
 0  0  0  22.01
 +  0  0  12.02
 +  +  0  15.03
 +  +  +  30.04
 0  +  +  15.05
 0  0  +  08.06
 0  0  0  01.07


....non solo fiori

Ora però vedo che il mio amico Bruco (detto Buco perché fora sempre le foglie), si agita e gesticola per farmi notare una cosa assai importante: non ci si deve fermare a guardare soltanto i fiori di una pianta, magari perché sono belli, ma, mi fa giustamente osservare, le foglie hanno pari importanza. Lui lo sa bene perché vive proprio di foglie!
Bene! Accontentiamolo preparando una nuova tabella per l’osservazione delle foglie del nostro albero così da poter seguire contemporaneamente l’andamento sia dei fiori che delle foglie. La nostra ricerca sarà molto più completa.
Tutti contenti ora?
No?
Cosa c’è ancora...?
Scusate ragazzi, ma il mio carissimo vicino di casa Passero Selega mi fa giustamente notare che, se vogliamo che le nostre registrazioni siano veramente complete, dobbiamo aggiungere anche le osservazioni sui frutti della pianta dei quali tutti noi, io poi in maniera particolare, siamo veramente
ghiotti.


Allora... fiori, foglie, frutti...

quindi tre tabelle per osservare, segnare, datare...
Per darvi ancora un aiuto, ho chiesto a Vermo Fugo di farvi un esempio preparandovi la tabella riassuntiva di tutte questa ricerche(v. a pag. 19).
Come vedete, il nostro amico vi offre l’esempio usando uno schema annuale in modo da poter seguire tutto lo sviluppo di ciò che si vede nell’arco delle stagioni.
Ecco allora che voi potete segnare:
- nella prima colonna come la pianta innanzi tutto metta e gemme per le foglie(riga 2), ...poi le foglie stesse...; (riga 3)
-nella seconda colonna dello schema come contemporaneamente inizi la produzione delle gemme per i fiori....
Osservando le due prime colonne (righa 3) si vede che ora che nel’albero vi sono foglie e fiori insieme...
-Proseguendo, vedremo che i fiori tendono ad appassire lasciando posto all’inizio della formazione dei frutti...; (riga 4)
-continuando, si vedono foglie, fiori, fiori appassiti e qualche frutto acerbo...; (riga 5)
- ora di fiori ve ne sono solo di appasiti, mentre i frutti tendono a maturare...; (riga 6)
-i frutti sono maturi...;
- alla fine (riga 7) i frutti avvizziscono (noi non lo permetteremo perché li mangeremo prima!, ma ora stiamo facendo gli scienziati e, con una piccola bugia... scientifica, diremo di averli lasciati al loro posto)...;
-rimangono le sole foglie e anch’esse tendono via via ad avvizzire e cadere...; (righe 9, 10, 11)
Alla fine, con l’arrivo dell’inverno,(riga 12) sul nostro splendido albero, che tante ciliegie ci ha regalato, ora non rimangono ne foglie, ne fiori, ne frutti; così se ne va a dormire sognando l’arrivo della buona stagione.

 

 

 

Pianta osservata: PRUNUS AVIUM inizio dell’osservazione: 22.01

luogo dell’osservazione: TREVISO fine dell’osservazione: 01.12
ORTO CONSERVATIVO


...accidenti di qua e accidenti di là...


Oh! Scusate, m’è scappato..., so bene che un merlo ben educato deve dire accipicchia!!...ma è a me che tocca digiunare d’inverno. Nessuno pensa mai a noi poveri merli!!!
Ehi! avete capito voi piccoli delinquenti che a Natale vi rimpinzate di panettone e altro? Ricordatevi di lasciare sul davanzale qualche briciolina (magari anche una fetta intera, (bando agli spilorci!) per noi poveri uccelli che non abbiamo nulla da mangiare con la stagione fredda .
Bene, speriamo che ve lo ricordiate e ritorniamo alla scienza.

...sempre più difficile

Ora voglio allargare le vostre conoscenze facendovi presente quello che avevamo detto all’inizio e cioè che si può guardare in modo scientifico, o meglio ancora fitofenologico, un albero; ma nello stesso modo si possono osservare anche una spiga di grano o il vaso di gerani che la vostra insegnante tiene sul davanzale.
Ancora: si possono osservare sia una singola entità, cioè una sola pianta, che più entità, ossia più piante, le quali possono essere della stessa specie o di specie diverse..; ad esempio si può osservare una spiga o un campo di grano intero, una ciuffo d’ erba o un prato...
Quello che vi sento ora mormorare fra riga e riga è questa domanda: “A cosa potrà mai servire tutto questo? Soltanto a far capire l’andamento dell’aspetto di un vegetale in relazione al tempo?
Non è così. La fitofenologia, (ora siamo diventati quasi istruiti e perciò la possiamo chiamare con il suo nome) è una scienza molto utile, tanto che più si va avanti con il tempo, più se ne vedono le possibilità di utilizzazione.
Vi porto un esempio di utilizzo che, ne sono certo vi stupirà. Dovete sapere che per le fotografie della Terra scattate dai satelliti artificiali si usa il linguaggio dei colori. Il colore che indica la presenza di energia o di calore è il colore rosso. Si verificò un caso di vero e proprio allarme: dalle fotografie risultava che una certa zona era interessata da improvvisi mutamenti della
quantità di calore superficiale... Invece sapete di che cosa si trattava in realtà ? Di una improvvisa fioritura di papaveri fra le colture di grano! Come voi ben sapete questi fiori godono di uno stupendo colore rosso...; quindi la fotografia non registrava un aumento di energia calorica, bensì... un aumento di papaveri!
Perciò conoscere quando fiorisce il papavero è utile per non prendere simili papere!
Operiamo ora da scienziati e, come i grandi, analizziamo ben bene i campi nei quali l’osservazione dei ritmi vegetali già conosce ampia applicazione.
Il primo è certamente il campo scientifico della ricerca . Qui qualche parolona dobbiamo proprio spenderla ma, la spiegheremo subito per bene. La ricerca infatti riguarda specifici problemi scientifici; quindi si hanno diversi tipi di ricerca.
Eccone alcuni fra i principali:
-ricerca tassonomica: si occupa di definire o differenziare le caratteristiche delle varie specie o quelle tra individui della stessa specie, cioè, ad esempio, vedere la differenza tra un melo e un pero oppure tra un melo ed un altro melo;
-ricerca fitosociologia: significa studiare il comportamento di associazioni vegetali varie, ad esempio un bosco, una radura etc..,per poter vedere quali siano le piante che hanno comportamenti affini e capire così come i vari elementi si comportino;
-ricerca eco-fisiologica: serve per capire i rapporti tra le varie specie e l’ambiente in cui sono inserite (è intuitivo comprendere che una pianta si sviluppa in modo differente in un ambiente puro piuttosto che in un ambiente inquinato; se noi conosciamo le differenze di comportamento, basterà osservare la pianta per sapere se quel dato ambiente sia o meno inquinato).
Il secondo campo di utilizzazione è quello tecnico applicativo che a sua volta specificheremo in:
-settore forestale ed agrario: qui ragazzi chi più ne ha più ne metta! Le applicazioni sono veramente tantissime. Si tratta, ad esempio di osservare quali siano le piante infestanti, oppure quali siano le specie autoctone (autoctone sono quelle specie che da centinaia o migliaia di anni vivono in un dato territorio); ancora si applica allo studio di ambienti isolati, ad esempio le
serre, come pure si può utilizzare nello studio dei rapporti tra fioritura e insetti impollinatori (in questo caso la grande specialista è la nostra Siora Ape) e si potrebbe continuare per un pezzo..;
-settore medico sanitario: anche in questo campo si hanno applicazioni d’importanza assoluta. Pensate solo a quella noiosissima malattia che è l’allergia ai pollini e capirete con facilità quanto importante sia conoscere con precisione il momento nel quale questi ultimi sono presenti in un dato ambiente.
Potrei continuare ancora a lungo ma temo di annoiarvi, vedo già qualcuno di voi che incomincia a sbadigliare in modo pauroso.


Perciò per oggi basta

Prima di salutarvi però vi voglio lasciare un regalino. Ho pregato Vermo Fugo di prepararvi una tabella di quelle che usa lui e lasciarla in bianco (la potete copiare o fotocopiare quanto e come volete). Con essa potrete ripetere tutto quello che oggi abbiamo fatto insieme, osservando un elemento vegetale di vostro gradimento.
In più ho pregato Cicogna Comare, anche lei grande esperta in questo campo, di farvi un servizio speciale. Se riuscirete ad accordarvi con qualche classe di località lontana (ad esempio una scuola di collina, o una vicina al mare...meglio ancora una scuola di un altro Stato), potrete condurre un’esperienza fitofenologica contemporanea su uno stesso elemento vegetale vivente in due ambienti diversi.
Pensate a quanti confronti potrete rilevare!
Avrete tante e tali sorprese che manco ve le aspettate.
Cicogna Comare non solo porterà i vostri elaborati ma, controllerà pure che non imbrogliate o siate imbrogliati.
Altra importante iniziativa potrà essere quella di ripetere l’esperimento fatto quest’anno nell'anno prossimo così da poter confrontare il comportamento del vostro albero in due diverse annate.
Buon lavoro quindi! Attendetemi! L’anno prossimo ritornerò a vedere se le mie lezioni sono servite.
Dal Sindaco ritornerò oggi stesso per ritirare il mio premio: mi ha promesso di farmi... MAESTRO MERLO... HONORIS CAUSA!


Bibliografia.



Lorenzoni G.G., Marchioro S., Indagine Fenologica nel mantenimento e miglioramento dei pascoli, Informatore Botanico Italiano, Vol. 12, n. 3, Settembre, Dicembre 1980.

Lorenzoni G.G., Cento anni di Fenologia in Italia, Cento anni di ricerche botaniche in Italia 1888-1988, Società Botanica Italiana, 1988, Firenze.

Lorenzoni G.G., Necessità di conoscenze Fitogeografiche, Fitosociologiche e Fenologiche negli approcci dell' aerobiologia, 3° Congresso Italiano di Aerobiologia, 1988, Pavia.


Lorenzoni G.G., Chiesura Lorenzoni F., Anselmi G., La Fitofenogia, Comune di Treviso, 1996, Treviso.

Marcello A., Lezioni di Geobotanica e Fenologia, Università degli Studi di Firenze, Anno Accademico 1956-1957, Nuova Editoriale 1957, Venezia.

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